“MISERICORDIA
IO VOGLIO…”
Quaresima 2023

Salmo 103,1-5. 8-13

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita,
ti corona di grazia e di misericordia;
egli sazia di beni i tuoi giorni
e tu rinnovi come aquila la tua giovinezza.

Buono e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Egli non continua a contestare
e non conserva per sempre il suo sdegno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati,
non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Come il cielo è alto sulla terra,
così è grande la sua misericordia su quanti lo temono;
come dista l’oriente dall’occidente,
così allontana da noi le nostre colpe.
Come un padre ha pietà dei suoi figli,
così il Signore ha pietà di quanti lo temono.

“L’architrave che sorregge la vita della Chiesa è la misericordia. Tutto della sua azione pastorale dovrebbe essere avvolto dalla tenerezza con cui si indirizza ai credenti; nulla del suo annuncio e della sua testimonianza verso il mondo può essere privo di misericordia. La credibilità della Chiesa passa attraverso la strada dell’amore misericordioso e compassionevole. La Chiesa « vive un desiderio inesauribile di offrire misericordia ».[8] Forse per tanto tempo abbiamo dimenticato di indicare e di vivere la via della misericordia. La tentazione, da una parte, di pretendere sempre e solo la giustizia ha fatto dimenticare che questa è il primo passo, necessario e indispensabile, ma la Chiesa ha bisogno di andare oltre per raggiungere una meta più alta e più significativa. Dall’altra parte, è triste dover vedere come l’esperienza del perdono nella nostra cultura si faccia sempre più diradata. Perfino la parola stessa in alcuni momenti sembra svanire. Senza la testimonianza del perdono, tuttavia, rimane solo una vita infeconda e sterile, come se si vivesse in un deserto desolato. È giunto di nuovo per la Chiesa il tempo di farsi carico dell’annuncio gioioso del perdono. È il tempo del ritorno all’essenziale per farci carico delle debolezze e delle difficoltà dei nostri fratelli. Il perdono è una forza che risuscita a vita nuova e infonde il coraggio per guardare al futuro con speranza” (Francesco, Misericordiae Vultus n.10)

Miei Cari,
in questi giorni di Quaresima, accogliamo l’invito della Chiesa espresso particolarmente dal Magistero di Papa Francesco e i suoi aiuti per prepararci a celebrare, nella gioia, la Pasqua di Gesù, segreto impensabile per poter vivere il presente guardando con speranza al futuro. La Risurrezione di Cristo dà luce ai nostri giorni terreni, e ci prepara a quel domani che noi vediamo, quasi nuvoloso, dovendo passare dal tunnel della morte, e che invece sarà la grande festa di nozze dell’Agnello, “Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a lui gloria perché sono giunte le nozze dell’Agnello; la sua sposa è pronta, le hanno dato una veste di lino puro splendente”. La veste di lino sono le opere giuste dei santi. Allora l’angelo mi disse: “Scrivi: Beati gli invitati al banchetto delle nozze dell’Agnello!”. Poi aggiunse: queste sono parole veraci di Dio” (Ap 19,7-9). Sarà  gioia, contemplazione, unità di tutti i popoli con il Padre, con Cristo Signore, con lo Spirito Santo, con Maria, con gli Angeli e i Santi, come dice la Chiesa, per bocca del sacerdote, durante la celebrazione eucaristica: “Uniti agli Angeli e ai Santi, cantiamo l’inno della tua gloria” (Preghiera Eucaristica) e preghiamo di essere ammessi insieme ai nostri cari defunti al banchetto delle nozze dell’Agnello “nell’attesa che si compia la  beata speranza e venga il nostro Salvatore Gesù Cristo” (Preghiera Eucaristica).

Buon cammino
Don Pierino